30 giorni, 720 ore, 43.200 minuti, è questo il tempo passato insieme; con la testa piena di dubbi, il cuore pieno di speranza e il volto coperto da una mascherina, siamo ripartiti.

Una canzone ogni mattina dava il La alla giornata: da J-Ax a Ultimo fino a Cristicchi, ogni brano racchiudeva in sé un insegnamento e un aspetto sul quale riflettere. Stimolare i ragazzi su temi quali: la cura di sé, il rapporto con gli altri, il tempo, era il nostro obiettivo; abituarli a non dare per scontato brani che ogni giorno ascoltiamo in radio, e che nascondono un significato più profondo di una semplice melodia orecchiabile.

Non senza fatica, durante le settimane precedenti la Summer Life, abbiamo tutti insieme cercato di trovare attività che potessero far sentire i ragazzi parte di un gruppo, farli divertire ma che non fossero un semplice passatempo: renderli partecipi e non solo spettatori. Di certo, il periodo che ci siamo lasciati alle spalle e di cui raccogliamo le briciole, ha reso il tutto più complesso.

Ogni giorno, accompagnavamo i ragazzi in attività che stimolassero la cooperazione e il rispetto della diversità che ci caratterizza in quanto esseri umani.

Ritrovarsi in cerchio e mettere sul piatto i lati positivi degli altri, ciò che apprezziamo, è stata una delle attività più gettonate.

Abbiamo cercato di far immergere  gli adolescenti nell’attualità, di fargli scoprire cosa c’è oltre la soglia del proprio giardino:  divisi in gruppi, hanno cercato e poi esposto l’ambito d’azione dei dicasteri più importanti della nostra Repubblica, dibattendo sul loro operato durante il lockdown e su cosa avrebbero fatto al loro posto.

Due volte a settimana svolgevamo esercizi fisici, elemento indispensabile per la cura di sé, i suoi benefici, conosciuti da tempo immemore, aiutano il benessere di corpo e mente; Inoltre, lo sport alimenta quel sano spirito di competizione indispensabile per crescere.

Abbiamo, inoltre, accompagnato i ragazzi in attività manuali quali : le cooking classes, la riparazione della casetta degli attrezzi, la decorazione di tegole, la preparazione di pizze, la verniciatura dei tavoli da esterno.

Il giovedì sera era il giorno deputato al “Cinema sotto le stelle”, immersi in un’atmosfera suggestiva, i film proposti sottolievano il rapporto fondamentale che ogni uomo ha con il tempo, senza dubbio la risorsa più preziosa. In “In time”, le ore, i minuti e i secondi, erano la moneta di scambio, il nascere ricco o povero decretava la durata della vita dei protagonisti; in “2:22”, i protagonisti, bloccati in un loop temporale, hanno dovuto mettere insieme i pezzi per spezzarlo e tornare a vivere liberi, hanno sperimentato quanto il tempo possa ingabbiarli in istanti sempre uguali.

L’attività che più di tutte ha fatto sì che questa esperienza, non senza difficoltà, si rivelasse un successo, sono state le uscite.

Immersi nella natura, abbiamo compreso i suoi tempi, la sua ricchezza e le mille sorprese che dei campi da coltivazione possono riservare. Scoprire il dono prezioso del Creato, imparare a rispettarlo, meravigliarsi davanti alla sua Magnificenza, è ciò che abbiamo sperimentato sulla “Via del Giovane”, ultima tappa del cammino di San Francesco di Paola, accompagnati da Padre Domenico, incarnazione di una Chiesa nuova, al Passo con i giovani.

La ripartenza, segno di speranza, ci ha fatti sentire più vicini ad una normalità che mancava ormai da mesi.

Federica, Marta, Marianna, Camillo, Marika, Chiara (Giovani in SCU)